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Particolarmente hanno colpito le opere del giovane Corrado Domenico, il quale, con squisita sensibilità, da diversi anni si è sottomesso alla dura fatica della disciplina dell’arte, sicuro di trovare nella pittura la strada più bella per la comprensione delle cose e la manifestazione dei sentimenti più intimi. Il Corrado è reduce da alcuni successi nell’America Latina ove ha trascorso buona parte della sua infanzia.

Imperio Assisi (Scrittore, Pubblicista, Giornalista)

Domenico Corrado è un giovane pittore che va sempre più affermandosi in Calabria e fuori. Critici ed amatori si sono espressi positivamente sulla sua attività artistica. Una pittura, la sua, di notevole efficienza cromatica, espressa con una tecnica veramente originale. I temi che egli predilige riguardano soprattutto scene agresti, borghi tipici calabresi, viuzze contorte che serpeggiano lungo sentieri scoscesi, scarne figure di bifolchi contadini al lavoro. Le mostre personali e i numerosi premi da lui conseguiti in campo nazionale, sono la dimostrazione più eloquente della sua bravura e della sua attività artistica.

Luigi Polistena (Poeta, Pubblicista)

Paesaggio, 2008, 30x30, Olio a Spatola su Tavola

"Scorcio di Certaldo" - 40x60 - 2007, Olio a Spatola su Tela

Quanti vogliono ricercare nelle opere di Corrado i sottintesi, il contorsionismo comodo, anche se stiracchiato, di ideologie tormentate e sofferte restano delusi. La pittura del Nostro è lineare, chiara, pulita e si lascia leggere, fin nelle sue più recondite intimità, come espressione schietta e felice di motivi tratti dalla vita d’ogni giorno, dai paesaggi noti della nostra terra che rivivono sulla tela, nella genuinità più assoluta, impreziosita dall’arte, ma senza forzature o delittuose mistificazioni. La tecnica, i colori, la capacità espressiva, ormai collaudati da un’esperienza artistica di tre lustri di feconda attività, e consacrati da numerosi, importanti riconoscimenti in campo nazionale e regionale, assicurano del talento e della serietà di Domenico Corrado.

Saverio Silipo

 

E’ il senso del colore che anima i lavori di Mimmo Corrado. Colore! Dalla sua grande sinfonia il pittore ha scelto gli accordi più sensibili, quelli che maggiormente danno slancio poetico all’idea, quelli che richiamano la carezza calda della nostra terra natia, così luminosa, così estatica, così densa di emotività.

E sono queste componenti solari che fanno definire mediterranea la pittura di Corrado.

(A cura del Centro d’Arte Hipponion, Vibo Valentia)

Il pittore Domenico Corrado, calabrese, appartiene alla corrente neo-impressionista, cioè al Movimento del secondo periodo dell’Impressionismo, la quale viene contraddistinta da un rigoroso uso scientifico di questa arte sorta in Francia nella seconda metà del Secolo scorso ed i cui massimi esponenti possono considerarsi Cézanne, Degas, Manet, Pissarro, Renoir e Sisley. La sua pittura, infatti, è compendiaria ed evita ogni definizione di dettaglio, anche se nei suoi quadri sono facilmente riconoscibili i soggetti trattati, con spatolate ora strette ed ora larghe e con colori ora chiari ed ora scuri a seconda del suo stato d’animo. Le sue opere più riuscite ci sembrano le figure religiose, ma egli dipinge bene anche i paesaggi calabresi: le prime ispirate dalla sua grande fede in Dio ed i secondi dall’attaccamento profondo alla sua terra. La pittura del Corrado ha già ottenuto diversi ambiti riconoscimenti e siamo certi che molti altri più importanti arriveranno.

Giuseppe D’Agostino (Critico d’arte)

Ecco, se dovessi dare di Domenico CORRADO una definizione, lo direi, senza un attimo di esitazione, pittore privo di retorica. Retorica nel senso, beninteso, della ricerca di effetti formali.

Il suo discorso pittorico è lineare ed essenziale, va diritto alla sostanza dell’oggetto-soggetto, alla sua struttura direi nuda, non conoscendo l’arte delle sovrastrutture e dei cerebralismi che spesso, alla lunga, finiscono con l’appesantire una composizione, rendendola di non facile lettura, col rompere il rapporto arte-pubblico.

Questa antiretoricità deriva, al pittore di Mileto, dalla sua natura di calabrese, dall’essere egli impastato di cultura calabrese.

Figlio del popolo, educato in un ambiente in cui la formalità è sconosciuta e tutto è schietto, sincero, di queste virtù riempie le sue tele: marine serene e campagne brulle sotto cieli mai sgombri di nuvole, e borghi antichi, carichi di storia, col loro bravo campanile gigante sopra tetti d’oro antico, e i pastori solitari e le sue donne lavoratrici e i bambini sorridenti, ma sul volto una maturità anticipata...

E’ la Calabria, la regione antiretorica per eccellenza perché la storia non le a mai dato occasione di uscire dal concreto per librarsi nei cieli della fantasia senza confine. Qui da noi la poesia è fatta di concretezza e non certo a caso è nato in Calabria un Franco Costabile e tutte le volte che da noi la poesia ha espresso il meglio è stato quando ha parlato la lingua del popolo, il dialetto.

Corrado lavora da anni, sempre con lo stesso impegno, sempre con la stessa onestà e linearità, sempre con lo stesso tono forte e rude dell’uomo deciso e che sa quel che fa. Anche nei suoi disegni, che sono numerosi, tu ritrovi questa Calabria Alvariana, questo senso di rude malinconia.

Disegni, schizzi, abbozzi di ritratti, angoli di paese ... quella natura, insomma, quelle cose che poi ritrovi sulle tele, ma qui favolosamente ricche di colori caldi, come, direi, rubati al tramonto, allorché la natura si indora e le ombre, dense si allungano ad annunziare la notte. Una luce stregata, magica, imprigiona i soggetti-oggetti di Corrado, li avvolge, li fascia e li trasfigura pur senza renderli avulsi dall’ambiente in cui posano.

E questo è in parte effetto della tecnica usata dall’artista di Mileto, non nuova, certo, ma pur sempre - forse perché richiama alla memoria il dolente, malinconico Van Gogh - capace di suggestioni: la pittura a corpo, spalmata sulla tela a colpi di stecca, dagli effetti sempre sorprendenti quando l’artista riesce ad evitare la mescolanza, a mantenere la trasparenza e la purezza del colore.

E voglio concludere con una domanda che può apparire retorica, ma lo è solo fino ad un certo punto: Mimmo Corrado dipingerebbe tele così cariche di suggestione, così grondanti malinconia, così colmi di lirismo pittorico se ad ispirarlo fosse non più la Calabria, ma una terra diversa?. Questo mi chiedo, conoscendo l’artista. Perché tra l’anima del pittore e la terra che lo ispira c’è chiaramente una grande comunione, c’è l’affinità, una corrispondenza amorosa che non è nascosta, ma può essere letta da chiunque tanto è scritta con linguaggio chiaro.

Sharo Gambino (Scrittore, Storico, Critico d’arte)

Sull’attività artistica di Domenico Corrado tanti critici ed appassionati hanno espresso il proprio parere positivo; la sua è una storia che inizia a Mileto dove ha avuto i Natali cinquantatre anni addietro e che continua poi in quel di Milano per poi vederlo ritornare definitivamente nella sua città di origine. L’arte del Corrado spazia a tutto campo nel mondo dell’arte: nella pittura predilige la tecnica della spatola mentre nella scultura l’argilla, che dalle sue mani prende forma ed assume un aspetto vivo e reale. Ha partecipato a innumerevoli mostre ed estemporanee riscuotendo ovunque ottimi riconoscimenti: dal XIII premio di pittura di Pizzo Calabro nel 1966 alla mostra di pittura organizzata dal circolo “Salvemini” di Vibo Valentia nel 1968 alle varie partecipazione a Milano, Giussano (MI), Borgomanero (NO), Zambrone (VV), Bagnara Calabra (RC), Gioia Tauro (RC), Monza (MI), San Giovanni di Mileto (VV), Como, al premio Paestum di Salerno, ecc. Ha effettuato diverse personali; presso la “Taverna degli Artisti” di Costa Lambro a Milano nel 1980 a quelle di Briatico (VV), Soverato (CZ), Tropea (VV), ecc. . L’arte del Corrado è pervasa da una tecnica lineare, semplice, chiara, riscontrabile a prima vista nel fruitore; senz’ombra di dubbi le sue opere diventano mezzi di comunicazione universale. Le armonie perfette, vere unicità di pennellate, nei suoi quadri si intrecciano nelle scene di vita quotidiana dando spazio in chi le ammira a intensi momenti di commozione soprattutto nella serie di opere a carattere religioso. Anche nei lavori grafici il Corrado ha espresso la sua originalità, ci piace ricordare i lavori effettuati per la Corsa del Sole, gara ciclistica internazionale, lo stemma e i depliant della Pro Loco di Mileto, il manifesto in occasione del XVII Raduno Regionale dei Cori Polifonici della nostra regione e tant’altro. L’artista è pieno di una forza interiore che si ripercuote inevitabilmente sulle tele o nell’argilla che plasma, nei suoi gesti artistici, nei suoi linguaggi pittorici. E’ chiaro e ben visibile nel Corrado lo stretto connubio tra l’artista e l’opera che dalla sua mente e dalle sue mani nasce, egli esprime, nei cromatismi suggestivi, angoli di realtà, paesaggi, scene di veridicità quotidiana, cromatismi non intensi come eccessi di colorazione ma semmai come giusti riconoscimenti cromatici: è l’arte che nasce da una simbiosi perfetta tra tecnica ed estro che porta il Corrado ad essere uno dei maggiori artisti presenti oggi sul nostro territorio.

Sergio Muzzopappa (Scrittore, Giornalista)

La religiosità del tempo, la pacatezza della natura , sono gli elementi caratterizzanti dell’opera pittorica di Mimmo Corrado, la vita popolare Calabrese, il ritmo del lavoro contadino, il quotidiano vivere a contatto con la realtà meridionale non attraverso uno scontro ma un “In-Contro”con la Natura. Situazioni molto semplici, forse, ad un primo livello visivo, ma che si complicano enormemente entrando nel campo delle motivazioni. La tematica di Corrado è un generoso tentativo poetico di recupero, la mietitura, la raccolta delle olive, la vendemmia, il ritorno dai campi sono la proposta organica, precisa, di un recupero della nostra identità culturale e della valorizzazione delle nostre radici storiche meridionali. In questo la pittura di Corrado contiene una nutrita carica di Contestazione. Un contributo alla salvaguardia delle culture popolari, culture in crisi che rischiano di essere definitivamente travolte.  Le sue tele sono atto di testimonianza, atto di amore per la sua terra.

Franco Vallone (Artista, Antropologo, Giornalista)

Mimmo CORRADO: La VERITA’ del “VERISMO PITTORICO”

Mimmo CORRADO, nato calabrese, proiettato latinoamericano, formato universale di sensibilità visionaria, si misura in questa sua mostra personale nel gesto pittorico che mutua immagini e fagocita cromi. Si tratta di uno spessore figurato, intrecciato in verità di volti, di presenze, di vedute, di segnalità convergenti su tracce serene o drammatiche, siti di simbolismi densi, cloni incisi di grafie compatte. Le tappe esistenziali di Mimmo, artista del “vero”, si articolano in demiurgiche sequenze guidate al mistero del tempo segnale di gioie e dolori necessari, apparizione di un vissuto che intermedia soggetti ed oggetti in soavità tormentose. Il creato-crearsi è, appunto, l’epilogo dell’arte figurativa di Mimmo, incessante terribile gioco, sofferto ricercarsi e ricercare una modalità di essere raro, suggestivo, chimerico ideale di fantasie e progetti che s’incarnano nelle età della vita. Forza, dinamismo di giovinezze invadenti, riflessione e introversione di maturità sapute, serietà, serenità di vecchiaie savie e pazienti: ecco il “pathos” itinerante di un artista vero.

Marco dei Ferrari (Scrittore, Storico, Critico d’arte)

Il colore divulgativo di Mimmo CORRADO

In Mimmo CORRADO il colore divulgativo comunica emozioni dai passaggi di un'essenza profonda. Motivati compendi per prolusioni di paesaggi apostrofano i desideri delle genti. Forse le incandescenze interiori sprigionano la forza delle memorie, radici profonde generate dalla terra madre, infisse in essa. Gli orizzonti si dilatano, ma l’atmosfera fondamentale resta il paese con le sue case e l’intesa che può cogliersi in un vicolo, vero e proprio ricettacolo di esperienze a confronto nella realtà quotidiana. Nel vicolo o nel paese pulsa una vita individuale che si unisce alla vita dell’intera collettività: tutti si conoscono da generazioni, si creano affiatamenti ed anche poli di contrasto; amici ed avversari. Tutto ciò se preso con moderazione, “cum gramu salis”, come dicevano gli antichi è uno stimolo continuo al miglioramento reciproco; la vita del nucleo si stringe in un vincolo. In quest’artista la spatola si appoggia sulla tela depositando un colore deciso che incide e scandisce gl’istanti in un’infusione continua di luce. Così, un paesaggio di Calabria si eterna divenendo un universo circolare, un microcosmo dentro un tutto armonico. Un arpeggio incantato od un accordo del cuore che mai dimentica il raggio d’oro, il prospetto delle provenienze.

Sandra Lucarelli (Poetessa, Critico d’arte)

Mimmo Corrado, artigiano passionale, legato alle tradizioni della sua terra la Calabria che rievoca nei suoi quadri, anche raffigurando paesaggi regionali diversi. E’ nel trattamento del colore che si riscoprono le sue radici, dove il tutto, l’idea di base, prende sembianze uniche rielaborandone il contenuto ogni volta che nasce in lui, l’esigenza di creare. Pittura istintiva, non a caso che nasce con la spatola, opere gestuali di una personalità forte e carismatica.

Federico Bellini (gallerista, critico d’arte)

Forme, colori, pastosità, calore intrisa di questa terra del nostro meridione, si compongono in opere pittoriche scaturite dal vigore di una tecnica moderna, la spatola, che in Corrado ha trovato la sua espressione più compiuta. L’artista, considerato dai maggiori critici italiani uno dei massimi paesaggisti viventi, ha saputo sin da giovanissimo imprimere le proprie emozioni, attraverso un carico ed un accumulo di esperienze, che ne hanno forgiato, il carattere e la sua innata dote visiva.

Federico Bellini (Critico d’arte ) – Direttore della Galleria La Torre di CASCINA (PI)

Nelle opere di Domenico CORRADO, l’immagine si fa evento rituale, magico, sacrale e riprendendo parametri di tipo estetico, intende agire psicologicamente mediante le stesse prerogative che animano, per esempio, le raffigurazioni proprie della mitologia. Siamo dunque di fronte al paradosso, alla contraddizione di un 'arte che si rende paesaggisticamente metafisica, che si dematerializza, che tenta di farsi concetto, eppure in tal modo producendo il massimo dell’oggetualità Artistica, riducendo necessariamente il quadro degli elementi minimi della sua struttura: la tecnica, le forme comuni,o comunque geometrica ed espressiva dei bordi, il campo cromatico semplificato. La sostanza di cui essa si compone si assottiglia fino ad essere, nella migliore delle ipotesi, puro incontro di due, tre o più colori, accampati per grandi zone sulla superficie e privi per lo più di valenze spaziali definite. Essa nel momento dell’atto in cui viene creata, viene a stabilire un rapporto diretto tra inconscio e gesto creativo, promuovendo il libero fluire del materiale pittorico in assenza di controlli etici ed estetici, ovvero l’attivazione a fini artistici di latenze e pulsioni sottratte a qualsiasi filtro culturale. Si tratta senza dubbio di un moderno ripensamento dell’idea romantica di ispirazione, dato che l’opera può essere ottenuta solo a partire da una sorta di “stato di grazia”, che invoca una nuova poetica dell’autenticità, la partecipazione “totale” dell’artista al gesto creativo che egli compie. La propria conoscenza artistica è allora che si trasforma in un'adesione incondizionata al senso misterioso della materia delicata, i paesaggi o le figure nelle opere che si vengono a creare divengono simili a quelle di una primavera estatica, dove la funzionalità dei colori sembra più il prodotto chimico di agenti naturali che non il risultato di un artificio. Il suo bisogno di arte sconfina nello spazio della realtà, ovvero diviene il rifiuto del quadro come luogo chiuso a se stante, come dimensione “altra” e irrecuperabile rispetto al vissuto sociale ed individuale.  Ed è a questo punto del suo cammino che l’opera diviene una “sindone” laica, al tempo stesso mistica e profondamente umana, un luogo di memoria, un teatro rituale in cui si celebra il divenire perpetuo della vita,per mezzo del quale si arriva a conoscere la propria verità.

Federico Bellini (Critico d’arte ) – Direttore della Galleria La Torre di CASCINA (PI)

IL MONDO PITTORICO DI MIMMO CORRADO

Mimmo Corrado è uno di quei pittori che ha da sempre studiato approfonditamente la verità oggettiva di quanto ci circonda. Il suo riportare l'immagine di un mondo in continuo divenire nelle sue tele, santifica in qualche modo la volontà del pittore a rendere immortale un dato momento storico, un angolo di vita quotidiana, aspetti in continuo mutamento della propria terra di origine. Calabrese ma da anni residente in Pisa, ha da sempre cercato di riportare con i suoi caldi e pastosi colori impressi con vitalità e vigorose spatolate graduate, tutto un carico di sensazioni ed emozioni che nel corso della sua vita, si sono accumulate creandone l'artista che noi oggi conosciamo. Non è secondaria la sua capacità didattica, in quanto maestro di Educazione Artistica, e neppure rimane esclusa la sua vita che l'ha visto soggiornare per lunghi periodi in sud America, precisamente in Argentina, e poi nuovamente in Italia a Milano, ed infine a Pisa. In questo suo peregrinare si ritrova tutto un insieme di fattori, che hanno permesso di creare il Corrado artista e pittore, che con tanta capacità tecnica ed inventiva, ci ha donato sino ad oggi opere degne di uno tra i più grandi paesaggisti contemporanei italiani. Si ritrova una nostalgia, un qualcosa di indefinito, di non terminato, come se ad ogni quadro sembra che Corrado senta la necessità di continuare a raccontare ancora la sua storia in altre tele, in altri paesaggi. La modernità intesa come presenza nei suoi lavori di manufatti della vita contemporanea, sembra quasi diventare assente o del tutto secondaria, lasciando invece spazio ad un raccontare un paesaggio rimasto fermo da chissà quanti decenni, dove immerso ai campi, casolari abbandonati che poi sono stati demoliti, pastori che camminano assorti con il loro gregge e scorci di vicoli, si ritrovano solamente "macchiati" da qualche filo di alta tensione, accompagnati da scritte sui muri di qualche tifoseria calcistica adombrati da luci in lontananza di chissà quale città, dove risiede la vera solitudine, che traspare dai suoi dipinti, ma carichi di un significato intriso di naturalezza. In tutto questo si trova la vera forza espressiva di Mimmo, la capacità potente ed incisiva di fermare il tempo, di renderlo vivo e al tempo stesso fermo in chissà quale momento storico, dove le luci di una giornata primaverile o di una estate al tramonto, sanciscono la capacità innata di un creatore di immagini ed emozioni, che sa raccontare la nostra vita e il mondo in cui viviamo, con dolcezza e rispetto. E' in questo momento che la sua pittura si allontana da ogni corrente artistica novecentesca, diviene un qualcosa a se stante, lontana dalle esasperazioni della modernità, dall'astrattismo folle, delle sperimentazioni fini a se stesse. L'opera di Corrado vuole con forza e tenacia, quasi con fede religiosa, portare avanti il suo messaggio pittorico con caparbietà. A questo punto si eleva sopra ogni altra bruttura mondana, per ritornare ad essere ciò che è sempre stato, un uomo semplice ma da un animo nobile, che ha sempre messo prima di tutto l'importanza della vita umana nel contesto in cui si è ritrovata a vivere, fermando per sempre nei suoi quadri tutto un mondo di ricordi, che ognuno di noi porterà sempre nel cuore. L'opera di Mimmo Corrado, è un arte che segnerà sempre il corso della nostra vita.

Federico Bellini , Direttore della Galleria La Torre di Cascina

Non è solo la forza cromatica a distinguere la pittura di Mimmo Corrado, ma soprattutto la grande poesia interiore volta alla naturalezza delle forme espresse sia nel paesaggio che nelle marine. Un’armonia continua di tonalità creata attraverso la ricerca cromatica su particolari presenti soprattutto nello scorcio; una sorta di figurativo corretto esaltato da interventi di spatola che ci ricordano nomi illustri del periodo impressionista francese come Seurat con il suo puntinismo, oppure Sisley, nell’opera intitolata da Corrado “Ritorno” ed anche altri soggetti, marine ispirate alla sua terra, risultano esempi di grande spessore artistico che viene frequentemente a mancare soprattutto quando si tratta di esaltare l’anima romantica e la poesia interiore dell’artista attraverso la natura.

Paolo Grigò , (Maestro, Scultore) , Pisa 24/02/07

La pittura di Mimmo Corrado mi attrae da anni perché già da un po’, la terra di Calabria mi è entrata dentro, così come i suoi gusti, i suoi sapori, le sue atmosfere. Ci spostiamo tra colori e magnetismi, in un’ambientazione di memorie vive, che diventano finestre aperte su vissuti. Vi è nel Nostro, quella morbidezza di toni cromatici, cui la spatola contribuisce a dare movimento, come l’alito di vita che si consolida e vibra ad ogni immagine. Con Corrado noi possiamo viaggiare nella sua Terra d’anima e tutto diventa poesia visiva da assaporare col gusto della scoperta. La pittura per Corrado è un CORRETTIVO ENFATICO, una sublimazione dello spirito dei luoghi. Il tessuto connettivo Regionale Calabrese diviene rete che cattura e conduce agli innesti con il territorio pisano ed i paesaggi di Toscana.

Versi che scaturiscono limpidi come acqua di sorgente ed hanno intonazioni di alto lirismo:
Vento al Tramonto su paesaggi trasale.
Di Dalie si veste un interno.
Pascoli di sole tessono l’assenza azzurra Crepuscolare.
Si intonano memorie dalle sere dei Vicoli.
Saremo ancora pronti a nutrire un Orticello di Attese in Controluce.

Sandra Lucarelli, ( Poetessa e Critico d’arte) Pisa 24/02/07

Le sue opere sono ricche di materia, eseguite in prevalenza con la tecnica a spatola che dà rilievo e forza espressiva alle immagini. Il percorso del suo lavoro segue un dialogo tra immagine ed emozione , tra pittura e poesia. L’arte di Mimmo Corrado è di grande visibilità e godimento, non solo pittura dal vero, ma evocativa di angoli di paese della sua Calabria, la propria terra di origine. In una fusione emotiva tra la realtà e il mondo interiore egli intreccia una vasta gamma di colori che trovano risposta ad un particolare vissuto. Si avvalora così il superamento della mera rappresentazione di un luogo in favore di una più suggestiva e personale esperienza custodita dalla memoria.

Mario Meozzi (Critico d’arte, Direttore Galleria “La Tavolozza” Pontedera(PI) Maggio 2007

In un campo un contadino lontano accompagna il suo gregge, e in primo piano un campanile toscano dei tempi dell’Alighieri; una scritta e uno scarabocchio sul muro di una casa e un colpo di luce a taglio sul campo di fiori: macchie e macchie di colore e di sentimento, verso l’italica penisola che Corrado conosce e ricrea poeticamente saldamente legato alla tecnica della spatola che riecheggia la scuola tosco-lombarda della metà dell’ottocento. Colto e amante dell’estetica, Domenico non lascia mai che la composizione non risponda ai criteri di misura lirica.

Gianni Nappa (Critico d’arte) Febbraio 2008

Artista di raffinata tecnica e sorprendente facilità la creazione di ambienti più svariati. Le sue opinioni sono segnati dal gioco tra il blu e il giallo che istituisce un ambiente in cui la poesia è presente in ogni tratto. Uno scenario in cui trasmettere il clima nel quale il colore regna assoluto. Un modo di fare che, con estrema delicatezza e attenzione, è senza dubbio più importante del immagine stessa.

O artista apresenta uma técnica apurada e uma facilidade assombrosa na criação dos mais variados ambientes. Suas visões são marcadas pelo jogo entre azuis e amarelos estabelecendo uma atmosfera na qual a poesia se faz presente em cada traço. Os conjuntos transmitem um clima onde a cor reina absoluta. A forma de fazer, com extrema delicadeza e cuidado, torna-se, sem dúvida, mais importante do que a imagem representada em si mesma.

Oscar D’Ambrosio (Critico d’arte, San Paolo – Brasile) Febbraio 2008

Lo splendore contenutistico del contesto naturale trova massima essenza nelle realizzazioni pittoriche di Mimmo Corrado. Pittura dalla valenza post-impressionista si distingue per la magistrale interpretazione cromatica e l’eccellente valore timbrico. Percepiamo così tanta passione stilistica e valida determinazione descrittiva. Un paesaggismo, quello del Corrado, mai fine a se stesso piuttosto caratterizzatore di un modus operandi eccellente e liricamente valido. Valore stilistico che risulta facilmente percepibile anche all’osservazione meno attenta e che rende la pittura dell’artista unica nel suo genere.

Sandro Serradifalco (Critico d'arte) 2008

FORTE E’ IL SAPORE DELLA LUCE

Trasferite sulle tele, le immagini di Mimmo Corrado, diventano trame di paesaggi e luoghi del cuore.
Il tempo tesse la sua tela, come una regina greca , da quella terra di Calabria, che ha respirato sussulti di classicità, l’impatto esistenziale sa scrivere ancora storie uscite dalla penna di un verista.
La spatola crea effetti luministici, su colori spesso caldi, che non deludono mai le inflessioni della luce.
Come se tutto si diluisse irraggiato da soli, da lune, da astri che segnano il cammino di un tempo senza tempo.
Ogni cosa si sospende negli sconfinamenti paesaggistici, tra vicoli di un antico paese, dove le donne siedono ancora a veglia godendosi i raggi di un solicello primaverile. E’ come se il sole cercasse un suo naturale interlocutore ed ogni grandezza si riducesse ad un intarsio di mosaico, una tessera attraverso la quale colore e luce dialogano attivamente nelle loro più sommesse intimità.
Ogni dipinto ha una sua innata autosufficienza, anche se è da valutarsi in rapporto ad un percorso in sequenziale spazio-temporale, che nasce da lontane esperienze.
Il Nostro ha alle spalle lunghi anni di insegnamento e di pittura, una serie di mostre che lo hanno portato in molti paesi e città d’Italia e non solo!... tuttavia Mimmo Corrado riesce a convertire ogni immagine in stupore e la natura, così fisicamente intesa, potrebbe auspicare a diventare la rampa di lancio per il metafisico o la coordinatrice delle attività dell’OLTRE.
Un lungo sogno, scandito ancora dalla LUCE, ci trasporta in musicali abbracci, dove ancora un volto ci sorride.
Forte è il sapore della luce, quando il pennello è accostato alle armonie e ne distribuisce le aspersioni su tutte le tele. Le scansioni cromatiche della spatola dividono la luce in inflessioni conviviali, che fanno dei soggetti o dei paesaggi i nodi concettuali della stessa LUCE.
Vi è una declinazione, come se si trattasse di una forma verbale e dialogica, integrante ogni emozione.
Ci parla, Corrado, di trait-d’union tra Toscana e Calabria, due regioni che si integrano in un inscindibile tutto degli incanti.
Dalle colline dello stupore ancora intrecci di ombre e magie luminose, come stille di sole su un caleidoscopio melodico.

Sandra Lucarelli (Poetessa, Critico d’arte) - Pisa, Novembre 2008

Mimmo Corrado, artista di Pisa. Fiumara: il verde, l’assemblaggio dei colori, l’amalgama dei colori, la capacità di rendere, in modo mirabile, tutto ciò che il mondo mostra a noi che lo accarezziamo con lo sguardo. In una parola quello che Mimmo raccoglie sono i miracoli del visibile.

Andrea Diprè ,   Critico d’arte - Marzo 2009
 Dalla Trasmissione Televisiva su Sky Canale 932
Carpe Diem dell’ 08.03.09
Finalisti 3° Premio Internazionale d’Arte BOE’, Palermo.
(Commento all’opera Fiumara)

Sull’attività artistica di Mimmo Corrado tanti critici ed appassionati hanno espresso il proprio parere positivo; la sua è una storia che inizia a Mileto dove ha avuto i Natali e che continua poi in quel di Milano per poi vederlo ritornare definitivamente nella sua città di origine.
L’arte del Corrado spazia a tutto campo nel mondo dell’arte: nella pittura predilige la tecnica della spatola mentre nella scultura l’argilla, che dalle sue mani prende forma ed assume un aspetto vivo e reale.
L’artista è pieno di una forza interiore che si ripercuote inevitabilmente sulle tele o nell’argilla che plasma, nei suoi gesti artistici, nei suoi linguaggi pittorici. E’ chiaro e ben visibile nel Corrado lo stretto connubio tra l’artista e l’opera che dalla sua mente e dalle sue mani nasce, egli esprime, nei cromatismi suggestivi, angoli di realtà, paesaggi, scene di veridicità quotidiana, cromatismi non intensi come eccessi di colorazione ma semmai come giusti riconoscimenti cromatici: è l’arte che nasce da una simbiosi perfetta tra tecnica ed estro che porta il Corrado ad essere uno dei maggiori artisti in Calabria e non solo.

Massimiliano Sbrana,  Dir. Galleria CentroArteModerna, PISA

L’uso della spatola conferisce a qualsiasi opera d’arte un tocco di esclusività estetica. Questo strumento spalma il colore sulle tele creando un gioco di chiaroscuri piacevolissimo alla vista.
Il maestro Mimmo Corrado conosce bene i segreti di questa tecnica. Inoltre riesce a cogliere gli aspetti maggiormente dotati di romanticismo della realtà, valorizzandone l’importanza scenica ed emotiva, in un continuum di sensazione esteticamente valide.
Osservando da vicino le sue opere ci si rende ancora più conto della raffinatezza della sua esecuzione pittorica e della magia della spatola che dona movimento e spontaneità a tutta l’opera.

Dino Marasà (Critico d'arte)

Le sue opere sono un evidente richiamo ad un realismo nel quale cerca d’imprimere l’aspetto comunicativo della luce come elemento decisivo delle forme, senza però alterare la fisionomia e la struttura plastica della composizione. Tutto esplode così in un’esauribile e luminosa vena cromatica caratterizzata da una forte spiritualità di una pittura comunicativa, dove l’organicità della forma sostiene una palpabile tensione visiva e psicologica.

Massimiliano Sbrana,  Dir. Galleria CentroArteModerna, PISA

MIMMO CORRADO viene da una formazione artistica e dalla professione di Insegnante in ambito artistico. E' pittore figurativo, attento alla prospettiva, alla vivezza e all'energia dei colori, di cui mette in risalto tutta la matericità attraverso l'uso della spatola. Si direbbe che vi sia una piena rispondenza fra questi colori così “energici” negli accostamenti per contrasti e per sfumature, e il gesto che li posa sulla tela. Anche il classico reticolo basato sul punto di fuga ha una sua particolare e originale vitalità, mutuata da colpi d'occhio a volo d'uccello o ribassati e ampliati in una sorta di zoom; particolarmente interessante in tal senso un “Boccadarno” che ha ricevuto nel 2008 il secondo premio in una estemporanea a Marina di Pisa. La tecnica supporta la poesia in queste opere; un sapiente ritorno all'uso del pennello in “Mirta” consente a Corrado di far risaltare la delicatezza della pelle del viso, in una sorta di “cadenza iperrealistica” inserita nel consueto cromatismo materico e in certi eleganti richiami aulicamente impressionisti.

Prof.ssa Sonia Salsi

Interessante la pittura ad olio di MIMMO CORRADO, dai vivi ed energici colori, stesi dinamicamente con la spatola. Colpi d'occhio a volo d'uccello, prospettive ribassate e ampliate in una sorta di zoom, impreviste delicatezze: tante le modalità con cui Corrado esprime la sua vivezza creativa.

Prof.ssa Sonia Salsi

Sono presenti, nelle opere di Mimmo Corrado, testimonianze visive di un mondo ancora vergine, mosso da ritmi naturali e privo di presenza umana. La forza espressiva e la tensione illuminante di queste immagini danno consistenza, non solo a inedite pagine pittoriche, ma anche a sentimenti profondi di amore per la natura.

Dino Marasà (Critico d’arte)

CalabriArt, Galleria CentroArteModerna, Pisa – 06.12.14

Nell’aria sensitiva e sensibile profumi di Calabria e mare aperto. I dolci incantamenti del paesaggio che prendono Mimmo Corrado e che lo stesso trasmette in un fraseggio di spatola in luminose scansioni…le tensioni si sciolgono in incantevoli naufragi poetici. E’ una sinfonia dove le note dei colori intrecciano melodie di crome e cromatismi. Un porto di quiete infinita, dove puoi respirare quelle atmosfere antiche di straordinaria e raffinata ricercatezza, senza forzare nessun elemento, che risponde ad un equilibrio compositivo stabile e permanente.

Sandra Lucarelli (Poetessa, Critico d’arte)

…Come gli impressionisti, Mimmo Corrado, regala emozioni visive profondamente legate alla cromaticità… A lui piace “giocare con i colori”, come lui stesso ci dice, e con questa modalità di rappresentazione, “gestuale, decisa e immediata” denota grande sensibilità e grande espressione comunicativa. In lui è inoltre più che evidente il legame con la sua terra, che rappresenta in modo ancestrale: rappresenta paesaggi brulli, steppe dorate, rocce bagnate dal mare e fiumi contornati da alberi verdi e foglie appena nate… Quando gli chiedo quali siano i suoi quadri preferiti, mi indica “Fiumara” e “Marina di Zambrone”: due paesaggi notoriamente calabresi, uno maggiormente ignoto e simbolico ed uno più realistico, descrittivo, che possiamo immaginare essere stato ritratto “en plein air” come gli stessi impressionisti erano uso fare… Oltre alla passione per la sua terra, l’attaccamento alle proprie radici calabresi che si intuiscono dalla semplice quanto profonda rappresentazione di paesaggi carichi di luce, movimento e acqua, dai suoi quadri intuiamo anche un forte legame con la Toscana, terra per lui acquisita… Vediamo infatti che rappresenta alcuni paesaggi toscani con la stessa intensità di colori, luci e profondità, come ad esempio “Boccadarno”, che potrebbe essere forse accostato, nella sua rappresentazione e nella sua espressività a “Marina di Zambrone”. Si ripercorre così, anche grazie a Mimmo Corrado, quel “Itinerario Artistico” tra Calabria e Toscana: paesaggi diversi ma simili nella loro forza comunicativa e che scoprono avere vita propria grazie alla tela di Mimmo. Il ché, secondo la mia personale impressione, svela una grande sensibilità e dolcezza della pittura di Mimmo, che ci esprime la sua affezione e cura verso i luoghi che rappresenta, sia calabresi sia toscani, facendocene apprezzare ogni dettaglio di luce e colore con grande emozione, sensibilità e forza comunicativa, quasi che quei luoghi ci parlassero della loro storia, di Mimmo e delle sue emozioni, e di noi che le guardiamo, attoniti, davanti alla bellezza della loro semplicità.

Patricia Destelle

Acqua, sole, terra: L’Energia del paesaggio 11-26 aprile 2015 – Galleria IAC, Impruneta (FI)

Le sue opere si caratterizzano per la plasticità del colore, accentuata dall'uso della spatola, che lascia il segno e sottolinea la densità dei cromatismi, che sanno anche rendere la prospettiva, attraverso giustapposizioni “energiche” o modulazioni di tonalità. Paesaggio che si espande in un reticolo di emozioni cromatiche e di razionali linee di fuga.

Prof.ssa Sonia Salsi

Anche il maestro miletese Mimmo Corrado figura tra gli 11 artisti italiani presenti all’evento pittorico “International Exhibition”, incorso di svolgimento dal 6 al 19 febbraio all’interno della prestigiosa “Flux Galèria, Contemporary fine art gallery” di Budapest, in Ungheria. Una manifestazione che sta riscontrando un ottimo successo di visitatori e di critica, organizzata dalla pittrice Rosy Muntoni, in collaborazione con la “Galleria Interartex International Exhibitions” di Svezia. La presenza di Mimmo Corrado alla collettiva promossa nella capitale ungherese rappresenta, indubbiamente, solo l’ultimo tassello di una carriera invidiabile. Essa rende merito ad un pittore di riconosciuto valore, che da anni con la sua arte contribuisce a dare lustro alla cittadina normanna, anche fuori dai confini nazionali. Undici gli artisti italiani presenti alla rassegna di Budapest. Oltre alle opere di Mimmo Corrado e della stessa Rosy Muntoni, l’evento propone pitture di Simona Antonelli, Graziella Bracci, Alba Catarsi, Rosanna Costa, Alma Francesca, Roberto Melecchi, Gianni Muntoni, Elisa Muzzillo e Lucia Pecchia. Dando vita ad una sorta di affascinante viaggio, teso a ripercorrere il cammino evolutivo di artisti da anni attivi nel panorama culturale italiano e, conseguentemente, a permettere di conoscere e apprezzare l’enorme livello qualitativo delle opere pittoriche esposte. Nato a Mileto nel novembre del 1947, Mimmo Corrado da alcuni anni si è trasferito a Pisa con la famiglia. Dal 1975 è titolare della cattedra in Educazione artistica. Nelle opere pittoriche, per lo più incentrate su personaggi, borghi tipici calabresi e vita agreste, attraverso l’accostamento caldo, quasi palpabile del colore, arricchito di infinite modulate sfumature, egli riesce ad imprimere al meglio il suo carattere e a dare libero sfogo a delle interpretazioni prettamente lirico-passionali che permettono di collocarlo nel novero dei maggiori paesaggisti contemporanei. La poliedrica attività lo porta a spaziare anche nei campi della scultura, della musica, della grafica e del restauro. Dalla sua può vantare numerose affermazioni in concorsi e rassegne nazionali, tante opere che oggi arricchiscono chiese, pinacoteche e collezioni private, in Italia e all’estero.

Giuseppe Currà

Pittura è Materia, 9-24 aprile 2016, Galleria IAC Impruneta (FI)

MIMMO CORRADO- Geometrie di colori che, su un collage di base, sembrano “inglobare” silhouettes monocromatiche di figure umane che fuggono (non sappiamo da cosa, ma lo intuiamo) e trovano una loro via in materiche luminosità, quasi vortici di luce, di linee, di grumosi pigmenti. 08.04.16

Prof.ssa Sonia Salsi

Iluoghi dell’Anima, 30 aprile-15 maggio 2016, Galleria IAC , Impruneta (FI)

MIMMO CORRADO: I luoghi dell'anima o l'anima dei luoghi? Case tra angoli di luce e di ombre, linee prospettiche che scavano nello spazio o si espandono all'orizzonte, paesaggi verdeggianti , cespugli, sassi scabri. E cromatismi netti, materici in cui l'artista incontra la sua anima. 28.04.16

Prof.ssa Sonia Salsi

testimone attento che riesce a scrutare, annusare e ammirare le bellezze della natura

Gli artisti vedono nelle pieghe dell’anima, dei paesaggi e oltre i confini dello scorrere del tempo. Il pittore Domenico Corrado, classe 1947, miletese doc, trapiantato da anni a Pisa, è uno di questi. Un testimone attento che riesce a scrutare, annusare e ammirare le bellezze della natura, dei borghi e i sentimenti dell’uomo per poi trasmetterli con la sua arte alla tela. Un messaggio forte e chiaro quello di Domenico Corrado, fatto di amore, di luoghi, di colori, di vita agreste e di stagioni che si rincorrono una dopo l’altra. Il suo percorso artistico risale all’infanzia, trascorsa dal 1954 al 1963, a Buenos Aires (Argentina) dove ebbe modo di incominciare a coltivare la sua naturale vocazione verso il disegno, le strisce e gli albi dei grandi maestri del fumetto argentino ed internazionale come A. Breccia , A. Raymond, U. Pratt , A. Galleppini e C.. Gould. L’inizio di un cammino caratterizzato da una poliedrica attività che sin dagli anni giovanili vede Corrado costantemente impegnato anche nei campi della scultura, del restauro, della musica e della grafica. Numerosi gli apprezzamenti conseguiti negli ultimi anni dall’artista miletese che ha al suo attivo numerose esposizioni in Spagna, Cina, Portogallo, Polonia, Milano, Firenze, Torino, Roma, Ferrara, Napoli, Caserta, Palermo, Cagliari e Catanzaro. Una delle ultime esposizioni è quella alla “Flux Galèria, Contemporary fine art gallery” di Budapest in Ungheria, dove le sue opere insieme a quelle degli altri 10 artisti italiani invitati a partecipare, sono state ammirate da centinaia di visitatori. Un successo meritato per Mimmo Corrado, un artista vero che si porta la sua Mileto nel cuore. Uno di quei maestri silenziosi che sanno trasmettere emozioni forti con la forza dirompente della pittura.

Vincenzo Varone

Mileto, prosegue la mostra “Percorsi espressivi” del maestro Mimmo Corrado

...Sta ottenendo un ottimo riscontro di pubblico e di critica “Percorsi espressivi”, l’ultimo progetto grafico-pittorico di Mimmo Corrado, ospitato dallo scorso 18 agosto nella nuova ala del Museo statale di Mileto, diretto dallo storico dell’arte Faustino Nigrelli. Tant’è che è stato deciso di prorogare la mostra, inizialmente prevista sino a ieri, per tutto il corso della prossima settimana. Centinaia le persone, e tra queste tanti appassionati del settore, che in questi giorni hanno visitato e apprezzato all’interno delle sale espositive della struttura museale i lavori del valente artista miletese, da anni trapiantato a Pisa. In precedenza, “Percorsi espressivi” era stata ospitata con lo stesso successo in Toscana e a Lazzaro di Reggio Calabria, nella splendida cornice dell’Antiquarium “Leocopetra”. La personale, attraverso le opere pittoriche esposte, ripercorre passo passo la carriera artistica di Mimmo Corrado, rendendo partecipi gli stessi visitatori dell’evolversi di una carriera ormai cinquantennale, contrassegnata dall’utilizzo delle varie tecniche. Il maestro ama, tuttavia, dipingere prevalentemente a spatola, specialmente quando con grande sensibilità e grazia si propone di esprimere tutto l’amore per i paesaggi, gli scorci e la gente della terra natia. All’interno di “Percorsi espressivi”, presenti anche grafiche realizzate a china e a matita, una tecnica a cui Corrado attinge quando, al contrario, vuole rendere partecipe l’interlocutore dei mali che affliggono la società, dei lutti e della violenza prodotti dai tanti conflitti bellici sparsi per il mondo. Le pitture e le grafiche inserite nella mostra esaltano, tra l’altro, le caratteristiche estetiche-creative e la consapevole sintesi formale e compositiva della vasta produzione dell’artista.

Giuseppe Currà

L’artista riesce a trasmettere con le sue opere emozioni, sentimenti e tutta la bellezza della Calabria.

... E’stata inaugurata venerdì scorso presso il Museo statale di Mileto la mostra personale "Percorsi espressivi” del noto pittore miletese Mimmo Corrado, da anni trapiantato a Pisa, dove negli ultimi anni è stato tra i promotori di diversi eventi culturali e, in particolare, il protagonista di diverse mostre particolarmente apprezzate dagli ambienti culturali della città toscana. Corrado, che negli ultimi anni ha partecipato rassegne artistiche nazionali e internazionali, è stato presentato dal direttore del Museo Fausto Nigrelli, che nell’occasione ha anche messo in luce le numerose iniziativa promosse dal Museo, e dal giornalista Vincenzo Varone che ha definito Mimmo Corrado “un artista che con le sue opere riesce a trasmettere sentimenti, emozioni e tutta la bellezza della sua Calabria”. La mostra – che sta registrando in questi giorni la presenza di numerosi visitatori – resterà aperta fino al due settembre. Nei giorni scorsi “Percorsi espressivi” ha fatto tappa anche a Motta San Giovanni, dove ha riscosso unanimi consensi da parte dei numerosi visitatori. A Mileto l’evento, oltre che dal locale Museo, è stato promosso dalla locale associazione turistica ”Pro Loco” presieduta da Rosario Tomeo e dall’Unpli. L’esposizione, che comprende diverse opere pittoriche e grafiche. durerà fino al due settembre....

Vincenzo Varone

Passiamo ad un altro artista calabrese: Domenico Corrado detto Mimmo Corrado:

Parlai di Mimmo Corrado e del suo colore divulgativo e mi piace ridefinirlo ancora così, un colore che attraverso la tecnica della spatola che diventa una specie di eh divisionismo moderno, la luce gioca con l’ombra e crea degli effetti timbrici che sono quasi effetti di rilievo, sembra quasi di vedere le figure di Mimmo Corrado in rilievo. Il colore divulga memorie, di paesaggi, di storie, di storie famiglia, di un di un uomo che potrebbe essere anche un padre, suo padre, che legge il giornale, suo padre che legge il giornale e che eh…documenta tutta l’atmosfera di un’epoca, un’epoca passata, un’epica che ritorna a noi attraverso la memoria, attraverso il corpo di luoghi, di mari, di paesi, di colline, di campi, che sono… quelli della terra…della sua terra di Calabria, lui è originario di Mileto, eh…ritornano, ritorna il colore, ritorna il mare, ritorna la musica del mare e l’alta poesia della terra e dell’anima.

Sandra Lucarelli

L’Angolo dell’Arte Figurativa: Mimmo Corrado

Mimmo Corrado è nato a Mileto (VV) nel 1947. Nel 1962 (in Argentina con la sua famiglia già da otto anni) inizia a fare esperienza col disegno e i colori. Appena dopo ritorna nel paese d’origine e consegue il diploma di Maestro d’Arte e di Maturità Artistica. Intraprende l’attività artistica in Calabria, poi a Milano e ancora in Calabria. Attualmente vive e opera a Pisa. Dal 1975 insegna Educazione Artistica nelle scuole Medie, sino all’atto della pensione. Contemporaneamente all’insegnamento, sviluppa sempre la sua attività di pittore e privilegia soggetti della sua terra che egli raffigura riproducendone l’atmosfera con i colori vividi dei campi verdi, dei paesaggi con strade assolate, della piazza dei ricordi d’infanzia e scorci della sua memoria. L’impianto compositivo si rifà alla tradizione realistica e il colore e la luce rappresentano un’azione evocativa delle intime motivazioni che il pittore rivolge all’osservatore. Le opere di Corrado, nella maturità artistica, ripercorrono soggetti di paesaggi, scorci di paesi ora calabresi ora toscani, nature morte, ritratti, personaggi negli atteggiamenti quotidiani ed espressivi del loro habitat. Il colore è applicato qui a macchie di tinte quasi vergini e la composizione è un tripudio di piccole strisce colorate come si potrebbe pensare, esagerando, ad un mosaico bizantino. La sua linfa ora non è più il pennello ma la spatola, con cui oramai da anni dà vita alle sue opere. La sua pittura trasmette l’immagine che l’autore recepisce dalla realtà, però amplificandone l’impianto cromatico nella dominante ora calda, ora fredda e in funzione dell’ambientazione che intende creare per scandire le proprie suggestioni da trasmettere. Il modo di porsi di Corrado è in assonanza con i pittori Impressionisti, Postimpressionisti e con il loro significato storico e culturale. I Macchiaioli toscani della metà dell’ ‘800 stendevano il colore a macchia, stanchi del Realismo e spinti ad una semplificazione tecnica e cromatica. Una nuova visione della pittura che ha stimolato in Francia i canoni del nascente Impressionismo, il quale prevedeva l’applicazione in pittura di nuovi studi sul colore e sulla luce. In funzione di tali ricerche, la tonalità da stendere sulla tela si otteneva ponendo sul quadro due colori vergini distinti che poi l’occhio li recepiva fusi in una unica tonalità; quindi abbandonando la miscelazione dei colori sulla tavolozza. (es: azzurro e giallo accostati si recepiscono come verde). Ancora: si scopre che due colori accostati evidenziano maggiore luminosità se sono di tonalità contrastanti (es: il giallo vicino all’azzurro dà maggiore luminosità del giallo vicino al rosso). Era un vantaggio per la pittura “en plein air”. I pittori Manet, Monet, Pissarro, Renoir ecc. applicano tali principi e fanno della pittura una rappresentazione intellettuale delle loro sensazioni intime. L’obiettivo non è più riprodurre la visione del reale così com’è, bensì trasmettere l’impressione che il pittore ha della realtà e con questa stimolare nell’osservatore una riflessione critica. L’invenzione della fotografia ha contribuito al movimento Impressionista, con la sua capacità di registrare immagini in sequenza in un breve spazio di tempo, poi oggetti di studio oppure presentate in mostra. Il periodo appena successivo, con l’avvento del Postimpressionismo, questi canoni vengono maggiormente affermati e pittori come Cézanne, Signac, Van Gogh e altri oramai rappresentano in modo personale la nuova tendenza pittorica e culturale. L’uso della spatola ne è la tecnica privilegiata. Proprio Signac è il pittore che Corrado sembra prendere a riferimento per la sua produzione artistica con la tecnica della spatola, oramai divenuta una sua caratteristica. Nel nostro territorio meridionale le opportunità per il cittadino lasciano esigenze non soddisfatte. Cause generali di carattere economico-sociale inducono a riflessioni che oggi vengono fatte in vari ambiti, non escluso quello dell’Arte. E Corrado sembra non voglia porle nell’oblio. Il nostro autore procede nel suo dipingere con perseveranza ed in modo riservato, senza gesti plateali o chiassosi, bensì con una discreta assonanza ad un’arte colta che si rifà allo studio scientifico della luce e dei colori, prerogativa propria del già ricordato Postimpressionismo. Il Pittore Mimmo Corrado ha partecipato a: Mostre, Personali, Collettive (città di Italia ed Estero), Estemporanee, Biennali (città di Italia ed Estero), in cui le sue opere hanno ricevuto una positiva accoglienza con Menzioni, Targhe e Premi. L’elenco sarebbe lungo, col rischio di dimenticare qualche città in cui il nostro Pittore è stato protagonista stimato.

18.02.21 Prof. Angelo Silvestri